30 anni di Acqua Blu – Dal 1995 portiamo benessere e qualità nelle vostre piscine.
I nostri tecnici sono disponibili per consigliarvi assistervi ed aiutarvi
La nostra attività e competenza riguarda gli impianti di trattamento acqua, gli impianti sportivi, le attrezzature del benessere, gli impianti trattamento e movimentazione acqua nei parchi tematici, nelle fontane e nei giochi d’acqua, gli impianti di riscaldamento e trattamento aria/acqua per piscine ed i sistemi di riscaldamento solare.
Il filtro: La sporcizia, portata da bagnanti, dal vento e dall’ambiente circostante, possono rendere torbida l’acqua ecostituire fonte di alimentazione per batteri ed alghe. Per questo è necessario eliminare tramite un dispositivo di filtrazione lo sporco presente in piscina, trattenendolo nel filtro e mantenendo l’acqua trasparente e cristallina. È importante che il filtro sia sempre in perfette condizioni e che l’intero volume di acqua venga filtrato almeno due volte al giorno.
Il cloro: Sebbene l’acqua sia limpida e trasparente, ospita sempre microorganismi che vanno eliminati tramite una corretta igienizzazione. È importante avere sempre un residuo di cloro in acqua, che deve essere continuamente reintegrato in quanto costantemente consumato per la sua azione igienizzante ed ossidante nei confronti di batteri, alghe, inquinanti organici. Il residuo di cloro disponibile per l’azione ossidante ed igienizzante è chiamato cloro residuo libero. Per assicurarsi che l’acqua della piscina sia sempre ben igienizzata, il livello di cloro residuo libero contenutovi deve sempre essere mantenuto tra 1 ed 1,5 ppm. Il consumo di cloro varia a seconda della temperatura, dell’azione del sole, del numero di bagnanti e dell’inquinamento. È quindi necessario analizzare la concentrazione del cloro tutti i giorni, servendosi del kit per l’analisi del cloro e del pH.
All’inizio della stagione balneare la piscina deve essere preparata per rientrare in funzione. È importante attenersi al procedimento indicato per evitare che sorgano problemi durante la stagione dei bagni:
Assicurarsi che i dispositivi della piscina (pompa, filtro, etc.) funzionino correttamente.
Se necessario, svuotare la piscina e pulire la vasca con il prodotto disincrostante per superfici. Pulire la vasca durante le ore poco soleggiate, mantenendo le pareti ed il fondo umidi. Applicare il prodotto disincrostante per superfici e lasciare agire per mezz’ora, quindi sciacquare.
Terminata la pulizia della vasca, riempire la piscina.
Effettuare un trattamento d’urto al cloro granulare (15 g. Per m3 di acqua). Analizzare il pH dell’acqua e, se necessario, regolarlo ad un valore compreso tra 7,2 e 7,6 utilizzando un prodotto per abbassare o per aumentare il pH.
Dare avvio al programma di manutenzione.
Il pH indica l’acidità o basicità dell’acqua. In una piscina deve sempre avere un valore compreso tra 7,2 e 7,6.
Tale intervallo di pH, oltre a mantenere l’installazione in ottime condizioni, è ideale per la pelle e gli occhi del bagnante. Per mantenere il valore del pH in questo intervallo, analizzarlo tutti i giorni servendosi del kit per l’analisi del cloro e del pH.
Se il pH supera 7,6 aggiungere un prodotto per abbassare il pH. Mentre se
presenta un valore inferiore a 7,2 aggiungere un prodotto per aumentare il pH.
Analizzare il pH dell’acqua e regolarne il valore tra 7,2 e 7,6, se necessario correggere con prodotto idoneo.
Analizzare il livello di cloro residuo libero, mantenendolo ad un valore compreso tra 1 e 1,5 ppm. Nel caso in cui si faccia uso di un dosatore, regolarlo di modo che il cloro residuale si mantenga su questo livello.
Rimuovere foglie e insetti dall’acqua.
Trattamento iniziale: Inserire nello skimmer o nel dosatore galleggiante 15 g. per metro cubo di cloro granulare. Come complemento al trattamento con cloro diluire in un recipiente 1 litro di antialga per 100 m3 di acqua e spargerlo uniformemente su tutta la superficie della piscina.
Trattamento di mantenimento: Dopo avere eseguito il trattamento iniziale, dosare nello skimmer o nel dosatore galleggiante 1 pastiglia di tricloro per ogni 20 m3, che si dissolverà lentamente fornendo un’igienizzazione continua.
Prima di usare i prodotti chimici, leggere attentamente l’etichetta e seguire le istruzioni. Non mescolare i prodotti tra di loro.
Non aggiungere due prodotti all’acqua della piscina contemporaneamente, ma metterne prima uno e poi l’altro per evitare possibili reazioni.
Quando un prodotto necessita di essere diluirlo, aggiungere sempre il prodotto all’acqua e mai il contrario.
Mantenere i contenitori ben chiusi, conservare in un luogo asciutto lontano da fonti di calore e dalla portata dei bambini.
Se il prodotto entra in contatto con gli occhi, lavare subito e abbondantemente con acqua e consultare un medico.
Evitare che i prodotti per la piscina entrino in contatto con prodotti chimici di altro tipo.
1. Se la temperatura dell’acqua scende al di sotto dei 15ºC, regolare il pH utilizzando un prodotto per abbassare o per aumentare il pH di modo che il valore si compreso tra 7,2 e 7,6. Eseguire quindi un trattamento shock con cloro granulare (15gr per m3 di acqua).
2. Lasciare il filtro in funzione e, il giorno seguente, aggiungere lo svernante (5 litri per 100 m3 di acqua). Questo procedimento è necessario per la stabilizzazione dell’acqua ed evitare la formazione di alghe, la proliferazione di insetti.
3. Analizzare il pH dell’acqua che, se inferiore a 7,2 o superiore a 7,6 deve essere regolato. Lasciare quindi il filtro in funzione per 8 ore di modo che il prodotto si distribuisca uniformemente in acqua.
4. Pulire il filtro con prodotto disincrostante per filtri; non dimenticare di eseguire accuratamente un controlavaggio del filtro, di risciacquarlo una volta pulito e di mettere la copertura sulla vasca.
Le alghe sono dei microorganismi unicellulari di origine vegetale in grado di riprodursi e di moltiplicarsi con rapidità nell’acqua, soprattutto in quelle con una temperatura tiepida. Questi microorganismi presentano una riproduzione asessuata, mediante spore, quindi le alghe possono apparire in qualsiasi momento nella vostra piscina se non è trattata correttamente, in quanto è il vento che trasporta le spore colonizzatrici e le deposita nell’acqua della piscina. Nell’attualità si conoscono oltre 21.000 specie diverse di alghe nel mondo, tre di queste specie sono molto comuni nelle piscine:
Queste alghe sono una varietà che spesso si ritrova nelle nostre piscine; non di
rado fanno la loro apparizione dopo un periodo piovoso, in quanto la pioggia ne deposita le spore con maggior facilità. Il loro nome è dovuto alla loro colorazione verde opaca. Le alghe verdi si mantengono in sospensione nell’acqua, ciò non significa che non si possano trovare anche aderite alla vasca della piscina. Questa specie si riproduce con moltissima rapidità, ciò le permette di invadere interamente una piscina se trova delle condizioni favorevoli.
Dopo che la piscina sarà stata colonizzata, l’acqua diventerà di un colore verde chiaro. Anche se queste alghe non sono nocive per gli esseri umani, danno un aspetto poco gradevole all’acqua e rendono il bagno poco attraente. Questo tipo di alghe sono di una varietà molto facile da eliminare se si interviene in tempo.
Il trattamento più comune per combattere questa proliferazione è:
Antialga a forte concentrazione, si tratta di alghicidi che ne prevengono la formazione e che possono essere usati in qualsiasi tipo di piscina, sono composti ad azione rapida, formulati a base di sostanze di carattere tensioattivo con un elevato potere battericida, alghicida e fungicida, studiati appositamente per evitare la formazione e lo sviluppo di alghe nell’acqua della piscina.
Il loro utilizzo è molto semplice:
Versare la quantità necessaria in un secchio con acqua e spargere sulla superficie della piscina in modo uniforme.
Prima dell’apparizione delle alghe, o quando si nota che l’acqua diventa torbida, aggiungere 2 l del prodotto per ogni 100 m3 di acqua.
In seguito aggiungere, una volta a settimana, 0,5 l di prodotto per ogni 100 m3 di acqua.
Questa specie di alga è nota per essere la più resistente di tutte, si arriva persino ad affermare che una volta apparsa continuerà ad essere presente nella piscina per sempre. Non c’è niente di più falso, con un trattamento adeguato, questo microorganismo può sparire della vostra piscina senza lasciarne nemmeno l’ombra. Quest’alga compare in forma di piccoli punti neri, blu o verde scuro sulle pareti della vostra piscina.
Di solito queste formazioni non sono superiori alla punta di uno spillo ma, se non vengono trattate, cominciano a crescere in modo smisurato. Hanno una predilezione per colonizzare le fughe delle piastrelle, dei mosaici, dappertutto persino sulle stesse mattonelle. La loro rinomata resistenza è causata dall’assuefazione ai prodotti chimici convenzionali usati per la manutenzione della piscina e dal fatto che per eliminare totalmente l’organismo è necessario distruggerle alla radice, non solo la parte visibile. Perciò è così importante l’uso di prodotti chimici che debellino totalmente questo infestante.
Il Depredator è l’alghicida più efficace contro questo invasore. Questo prodotto può eliminare qualsiasi tipo di alga che si trova comunemente nelle piscine. È stato creato per essere usato in qualsiasi tipo di piscina. È molto importante seguire le istruzioni di uso sulla confezione per una maggior effettività:
Aggiungere, senza diluire, 1 l di Depredator per ogni 30-50 mc dipendendo dal tipo di alga e dalla sua proliferazione.
Per prevenire la proliferazione di questi microorganismi nella sua piscina si raccomanda di usare regolarmente prodotti.
Nel campo delle piscine e del trattamento delle acque spesso si usano dei termini sconosciuti ai non addetti ai lavori.
Elenchiamo una serie di termini e la relativa definizione per aiutarvi a conoscere meglio questo settore
Acidità
Si riscontra nella piscina quando il pH dell’acqua è inferiore a 7,0 ed è caratterizzata da un eccesso di protoni o di cationi idronio, H3O+. Si corregge aggiungendo un incrementatore di pH che apporta anioni idrossile OH.
Acido
Sostanza chimica che dona cationi idrogeno (H+) ad un altro composto, denominato base quando si dissolve nell’acqua. Si utilizza per ridurre o neutralizzare il pH verso una condizione più acida o alcalina. Può essere liquido
(acido solforico) o secco granulato (bisolfato di sodio).
Acido Cianurico
Stabilizzante che evita la degradazione o evaporazione del cloro sotto l’effetto della radiazione solare. Non è gradevole nell’acqua, quindi si accumula in essa e può, con il passare del tempo, creare una situazione di sovrastabilizzazione e dunque di inefficacia nella disponibilità del cloro in quanto è troppo stabilizzato.
Acqua Dura
Concentrazione più alta del normale in sali di calcio o di magnesio, dannosi per il trattamento chimico dell’acqua della piscina in quanto un’acqua di questo tipo può arrivare ad ostruire le tubature e complicare la dissoluzione di prodotti
chimici che si usano per disinfettarla. Un sintomo di un’acqua di queste caratteristiche è l’apparizione di scaglie intorno alla piscina, se succedesse, si dovrebbe realizzare un trattamento di ammorbidimento dell’acqua stessa.
L’acqua dura ha un livello di durezza superiore a 35 ºF.
Acqua equilibrata
È il punto dove l’acqua non è né incrostante, né corrosiva. È la situazione ideale. Si basa sul calcolo di indice di Langelier dell’acqua in funzione dell’alcalinità, la durezza, il pH, la temperatura e i TDS (=Totale Solidi Dissolti) e ne determina il carattere acido o incrostante. Evidentemente l’acqua deve essere in perfette condizioni di trasparenza e deve presentare dei livelli accettabili di pH, alcalinità, durezza, cloro libero e concentrazione dello stabilizzatore. Ciò ci aiuterà ad ottenere un buon trattamento igienico-sanitario dell’acqua.
Alcalinità
Rappresenta la capacità dell’acqua di neutralizzare gli acidi o di accettare protoni. L’alcalinità è il principale sistema ammortizzatore dell’acqua, è la misura della capacità tampone dell’acqua della piscina e della capacità di mantenere il
suo pH stabile rispetto all’aggiunta di un acido.
Alcalinità Totale
L’alcalinità totale è la capacità dell’acqua di resistere un cambio di pH. Il suo valore ideale è di 80 – 120 ppm. È la quantità di carbonati, bicarbonati e idrossidi presenti nell’acqua di una piscina. Se l’alcalinità totale è bassa, il pH fluttuerà di molto e sarà difficile da mantenere. Quando l’alcalinità totale è alta, il pH può arrivare ad essere difficile da cambiare e nell’acqua possono apparire incrostazioni. Queste formazioni sono la quantità di carbonati, bicarbonati
e idrossidi presenti nell’acqua, la loro quantità ideale è di 125 e 150 ppm. Quando l’acqua è poco alcalina produce corrosione e macchie nelle parti metalliche e negli accessori della piscina e complica il controllo del pH.
Alghe
Organismo microscopico di origine vegetale, le alghe possono essere unicellulari, pluricellulari o presentarsi in forme coloniali. Sono tra gli organismi vivi più estesi sul pianeta, infatti grazie alle spore, possono arrivare alle piscine trasportate dalla pioggia o dal vento e crescere formando colorazioni verdognole, giallastre o nere e deposizioni scivolose sulle pareti, sui gradini delle scalette, tra le fughe e sui fondi delle piscine. Le alghe non causano malattie ma provocano la crescita di batteri. Per prevenirle è importante usare dei prodotti antialghe.
Alghe gialle
Sono le alghe crisofite, contengono clorofilla tipo a e xantofille, che sono i pigmenti che le conferiscono un colore giallo dorato, giallo verdastro, giallo o verde puro. Fanno la loro apparizione generalmente sul lato ombreggiato delle
piscine e possono arrivare a resistere da 3 a 5 ppm di cloro libero.
Alghe nere
Formano macchie scure e possiedono una struttura a strati che permette al primo strato di proteggere quelli sottostanti, rendendo molto difficile la loro eliminazione. Sono estremamente resistenti al cloro.
Alghe verdi
Sono la alghe Cloroficee, cosmopolite e le più comuni. Di colore verde a causa dei pigmenti e dell’amido che contengono. Sono a crescita rapida e possono invadere una piscina in 24 ore e consumano una gran quantità di cloro.
Ammonio quaternario
Molecola polimerica che contiene cationi nitrogenati, formata da un atomo di nitrogeno e quattro gruppi di R (metili, carbono…). Sono sostanze con un grande potere battericida, virucida e fungicida che è presente nei prodotti chiamati
“cationici” come gli antialghe.
Ammortizzatore
Capacità di certe sostanze dissolte a resistere variazioni considerevoli di pH. Effetto tampone. In piscine realizzano questo effetto ammortizzatore le molecole di carbonati ed idrossidi dissolti e si esprime in Alcalinità Totale (=TAC) . Se
il TAC è basso, il pH sarà instabile e se è alto sarà difficile regolate il pH tra 7,2 e 7,6.
Antialghe
I disinfettanti clorati e bromati, nelle dosi d’impiego nell’acqua di piscina, possiedono un azione distruttiva e/o inibitrice nella formazione delle alghe, per questo, conviene potenziare “l’effetto antialga” introducendo sostanze
specifiche denominate “Alghicidi o antialghe” con le quali eviteremo la formazione e la colorazione verdastra e deposizioni scivolose sul fondo, sulle pareti della vasca e sui gradini delle scalette. Se si ritarda il loro trattamento sarà
più difficile eliminarle quindi è raccomandabile aggiungere la dose adeguata sia ogni settimana e sia ogni volta che si immette dell’acqua nuova in piscina, in quanto l’acqua nuova non trattata è un habitat più propizio alla crescita delle
alghe rispetto all’acqua trattata.
Anticalcare
Prodotto chimico indicato per prevenire la formazione di incrostazioni e i puntini neri causati da residui ferrosi, come il ferro e il manganese. Dipende dalle incrostazioni, ma in generale, in trattamenti shock anticalcare si aggiungono 2,5
litri di anticalcare per ogni 100m3 di acqua e in trattamenti di manutenzione ordinaria, 1 litro di anticalcare per ogni 100m3 di acqua. Se si tratta di acqua molto dura, bisogna raddoppiate la dose.
Base
Prodotto chimico di natura alcalina che contrasta il pH acido, che eventualmente si neutralizza a 7.0. I prodotti basici più comuni, utilizzati per la piscina, sono il bicarbonato di sodio, il carbonato di sodio e la soda caustica.
Basicità
La basicità o alcalinità è la capacità di neutralizzare l’acidità di una sostanza chimica nell’acqua della piscina.
L’alcalinità di una sostanza si esprime in equivalenti di basici per litro o nel suo equivalente di carbonato calcico.
Grazie al fatto che l’alcalinità della maggior parte delle acque naturali è composta quasi integralmente di ioni di bicarbonato e di carbonato, le determinazioni di alcalinità possono dare stime esatte delle concentrazioni di questi ioni.
Batterio
Microorganismo unicellulare procariote (senza nucleo). Alcuni sono agenti patogeni e possono causare malattie infettive o putrefazione negli esseri viventi o in materie organiche. Dal punto di vista sanitario sono, con i virus, i più pericolosi microorganismi che possono vivere nell’acqua della piscina. Si possono evitare, o eliminare, usando abitualmente disinfettanti, sia clorati che non clorati.
Bicarbonato di sodio
Prodotto chimico base, anche se è più utilizzato per aumentare l’alcalinità che il pH. Usato abitualmente per incrementare i livelli di Alcalinità Totale e in questo modo aiutare ad equilibrare l’acqua della piscina.
Biocida
Sostanza attiva e preparato contenuto in una o più sostanze attive, presentati nella forma in cui vengono forniti all’utente, destinati a distruggere, contrastare, neutralizzare, impedire l’azione, o esercitare un controllo di altro tipo, di qualsiasi organismo nocivo per mezzi chimici o biologici.
Bisolfato di sodio
Acido solido che si presenta in forma granulare, usato abitualmente per contrastare le incrostazioni calcaree che si possono formare all’interno delle piscine e per ridurre il pH e/o l’alcalinità.
Bocchetta di mandata
Dispositivo meccanico situato sulla parete della piscina che ha il compito di facilitare il ritorno dell’acqua della piscina (ottimizza il ricircolo dell’acqua), una volta filtrata e disinfettata. Possono essere posizionate sulla parete opposta agli skimmer, o sul fondo della piscina, per impedire che la sporcizia sedimenti. Le bocchette di mandata devono essere poste sulla parete opposta agli skimmer. Il numero di bocchette sarà proporzionale alla portata di circolazione, alla forma della vasca e al volume di acqua per zone.
Carbonato calcico
Conosciuto come il causante della maggior parte delle incrostazioni calcaree. Si presenta in forma di depositi cristallini di calcio che si possono formare sulla superficie della piscina, le attrezzature o persino le tubature. Se l’acqua è bene equilibrata, si può prevenire. Nel caso in cui il contenuto sia molto alto esistono sostanze chimiche, gli anticalcari, che evitano in gran misura che i sedimenti si depositino sulle pareti e sulle tubature.
Chiarificante
Flocculante o coagulante. Prodotto chimico utilizzato come coagulante di microparticelle sospese nell’acqua. Aiuta il filtro a catturare particelle che normalmente non sequestrerebbe per il loro dimensioni ridotte, ottenendo così che l’acqua smetta di essere torbida e diventi molto più chiara.
Ciclo di filtraggio o “turn over”
Tempo espresso in ore che trascorrono nel filtraggio di tutto il volume dell’acqua della piscina. Questo tempo è limitato dalle normative sulle piscine di ogni paese o regione, dipendendo dall’uso a cui si destina, se è per nuotare o per un bagno o per tuffi, di modo che è in funzione del numero di bagnanti, dal tipo di bagnanti, dalla temperatura dell’acqua e dall’uso a cui si destinerà.
Cloramine
È la combinazione del cloro con la materia organica. Le cloramine sono irritanti per l’olfatto: le formano le monocloramine, le dicloramine e le tricloramine, che fanno la loro apparizione quando c’è un grande apporto di materia organica. Irritano le mucose e gli occhi, ma non disinfettano sufficientemente. Si producono quando l’ammoniaca prodotta dai residui organici in processo di degradazione come creme, capelli, pelle o orina dei bagnanti, tra gli altri elementi, e il cloro, in forma di acido ipocloroso, reagiscono tra loro. Quando i bagnanti si lamentano di irritazione agli occhi da “troppo cloro” in una piscina, il problema normalmente è dovuto al livello elevato di cloramine (di solito succede a partire da 1 ppm). Sono un pericolo per la salute e si controllano applicando un buon controllo nel dosaggio del cloro e dei trattamenti di shock di cloro o iperclorazione.
Cloro
Il cloro è un alogeno e un elemento chimico gassoso di color verde giallognolo con un grande potere ossidante, popolarmente utilizzato nella disinfezione di acque della piscina in tutti i suoi stadi: gas, liquido, granulato e compresse (Simb. Cl). La disinfezione dell’acqua delle piscine con cloro è la più popolare per la sua alta efficacia, facilità di controllo e costo relativamente basso.
Cloro attivo
Si tratta dell’acido ipocloroso, è una parte del cloro residuo libero che agisce sui composti inorganici, come i metalli, e sui composti organici (=materia organica e microorganismi) man mano che si mescola nell’acqua. È la molecola più efficace del cloro, dipendendo dal pH ce ne sarà una quantità maggiore (quando il pH si avvicina a 7).
Cloro combinato È la combinazione del cloro con la materia organica. Quando si versa il cloro nella piscina, è la parte che si combina al neutralizzare la materia organica esistente nell’acqua. Il cloro residuo combinato è formato, anche, dalle cloramine (monocloramine, dicloramine, tricloramine).
Cloro lento
Il tricloro o simclosene, anche chiamato cloro lento o cloro di mantenimento è essenziale per il trattamento continuato della piscina in uno qualsiasi dei suoi formati, anche se la sua presentazione in pastiglie è forse, il modo più semplice di dosaggio. Si introduce la pastiglia nello skimmer, che si scioglierà poco a poco rilasciando il suo potere disinfettante in modo continuato e sicuro.
Cloro libero
Si tratta del cloro residuo libero, formato dall’acido ipocloroso e l’anione ipocloroso. È il cloro che rimane nella piscina (insieme al cloro residuo combinato), dopo che è stato aggiunto del cloro all’acqua e sono state coperte le richieste chimiche (ossidazione chimica), biologiche (distruzione dei microorganismi che c’erano inizialmente nella piscina) e dell’azione del sole. La sua presenza è indispensabile in acqua (acqua con potere disinfettante) per poter distruggere quei microorganismi che possono eventualmente entrarci. Il cloro libero raccomandato in una piscina non deve mai essere inferiore a 1 ppm. Meno di 1 ppm di cloro libero consentirà la crescita dei batteri e delle alghe nell’acqua, favorendo condizioni antigieniche e sgradevoli. La quantità esatta di prodotto clorato necessaria per mantenere 1 ppm di cloro libero dipenderà dal numero di bagnanti, dalla luce solare e dalla temperatura dell’acqua (e dalle condizioni atmosferiche se è una piscina scoperta). È necessario controllarne la concentrazione nella piscina, minimo 3 volte al giorno.
Cloro liquido
Conosciuto anche come ipoclorito sodico o varechina. Prodotto liquido che può essere dosato con pompe dosatrici. È un prodotto altamente efficace ma instabile, bisogna avere l’accortezza di maneggiarlo con precauzione, soprattutto per gli schizzi sulla pelle e negli occhi.
Cloro multiazione
Si tratta di un prodotto chimico che offre in un solo prodotto: l’azione del disinfettante clorato, un’azione flocculante e un’azione alghicida. Esercita inoltre un’azione stabilizzante del disinfettante contro la radiazione UV.
Cloro rapido
Il dicloro, più conosciuto come cloro rapido o di shock, serve fondamentalmente per il recupero di acque quando ne abbiamo tralasciato il trattamento o per i momenti in cui c’è stata una grande affluenza di bagnanti o dopo un temporale. È utile tenerlo sempre sotto mano per qualsiasi emergenza e in momenti particolari. Di solito si utilizza come prodotto per effettuare le clorazioni shock o iperclorazioni.
Cloro residuo combinato
È la stessa cosa del cloro combinato. Sono le “cloramine” formate dalla reazione del cloro residuo libero con l’ammoniaca e i residui nitrogenati. Irrita gli occhi, le membrane mucose e causa il tipico “odore di cloro”. Ha un potere disinfettante molto blando.
Cloro residuo libero
È la stessa cosa del cloro libero. È il cloro esistente sotto forma di disinfettante Ac. Ipocloroso (HOCl) e/o in forma di ione ipoclorito (OCl-). Si determina con il test DPD-1.
Cloro residuo totale
È la somma del cloro residuo libero e il cloro residuo combinato. Si determina mediante il test DPD-1 + DPD-3. È il cloro totale che è presente nell’acqua della piscina.
Cloro stabilizzato
Cloro associato all’acido cianurico per resistere all’azione delle radiazioni ultraviolette (“raggi solari”).
Coagulante
Proprietà di un prodotto chimico flocculante/coagulante, che si utilizza per l’assemblaggio e precipitazione della materia in sospensione che può trovarsi nella piscina e gli un’apparenza torbida.
Coagulazione
Processo di destabilizzazione delle particelle sospese nell’acqua (Solidi in Sospensione=SS) della piscina di modo che si riducono le forze di separazione tra loro e si possono agglutinare. Le particelle si aggregano in piccole masse chiamate flocculi (flocs) di modo che il loro peso specifico supera quello dell’acqua e precipitano nel fondo della vasca. La coagulazione comincia all’aggregare il coagulante all’acqua e dura frazioni di secondo, dipende dal pH e dall’alcalinità.
Composto ammonio quaternario
Composizione chimica di una gamma di alghicidi composta da molecole polimeriche con carica elettrica + dovuto a un atomo di Nitrogeno unito a 4 gruppi R molecolari. Molto efficace nella prevenzione e trattamento delle alghe verdi e blu.
Conduttività
È la capacità dell’acqua di condurre una corrente elettrica attraverso gli ioni dissolti. Gli ioni più positivi sono sodio, calcio, potassio e magnesio. Gli ioni più negativi sono cloruro, solfato, carbonato e bicarbonato.
Controlavaggio del filtro
Azione di pulizia del filtro (la maggior parte hanno un letto di arena silicea, anche se ultimamente si stanno utilizzando dei letti vetrosi) che sta nell’invertire il senso di circolazione dell’acqua nel filtro, con ciò si espellono allo scarico le particelle trattenute nel filtro che lo ostruiscono. Il controlavaggio è il modo più efficace di pulire i filtri della piscina. La frequenza sarà data dalle condizioni fisico-chimiche di ogni piscina.
Corrosione
Ossidazione accelerata e continua che usura e deteriora le superfici metalliche in una piscina, causata da acqua non è equilibrata o da qualche fuga di corrente dovuta a un cattivo funzionamento del macchinario della depuratrice.
Decantazione
Metodo fisico di separazione delle materie in sospensione presenti nell’acqua, basato sulla differenza di densità che fa sì che a riposo, entrambe si separino fino e che la meno densa, per la legge della gravità, si posizioni nella parte superiore del recipiente in cui sono contenute.
Diatomee
Letto filtrante a base di minuscoli resti degli esoscheletri silicei di alghe unicellulari, le diatomee o bacillarioficee normalmente di origini marine che quando sono vive fanno parte del fitoplancton. È un letto molto poroso che si utilizza per il filtraggio. Questo tipo di filtri offrono una ritenzione filtrante da 2 a 5 micron, la più alta sul mercato. Per contro, la manutenzione è più frequente del resto dei sistemi di filtraggio della piscina, e dato che non si possono controlavare, si devono smaltire e rimettere nuove farine di diatomee.
Disinfettanti
Processi o prodotti chimici usati per distruggere germi patogeni, contaminanti e microorganismi nella piscina.
Disinfettanti clorati
Composti o agenti disinfettanti che contengono cloro nella loro composizione, sono molto potenti e ideali per l’eliminazione di microorganismi. Il cloro è praticamente impossibile da trovare non combinato con altri elementi, a causa della sua alta reattività, inoltre è uno degli elementi più abbondati sulla terra. Perciò non solo è uno dei disinfettanti più efficaci ma anche tra i più economici. Senza dubbio la migliore relazione efficacia-prezzo.
Disinfezione shock
Anche conosciuta come superclorazione o iperclorazione o “breakpoint”. Si realizza in momenti particolari per recuperare l’acqua della piscina quando non è stata fatta la manutenzione per una stagione, quando c’è stata una grande affluenza di bagnanti o dopo un temporale. Di solito si realizza con dicloro, o ossigeno per permettere di ottimizzare l’azione del disinfettante, prevenire l’accumulo di composti di nitrogeno, ammoniacali e organici che contaminano l’acqua, minimizzare il valore delle cloramine e migliorare la limpidezza dell’acqua o a volte per eliminare dei microorganismi patogeni come lo Pseudomonas aeruginosa.
Disinfezione ultravioletta
Sistema di disinfezione basato sull’emissione di radiazione ultravioletta con una lunghezza d’onda corta (254nm) emessa con lampade speciali. Di solito si utilizzano lampade a bassa e media pressione, con massima effettività germicida (agiscono riducendo mutazioni sul DNA delle cellule provocandone la distruzione). Le lampade a media pressione hanno la particolarità di emettere diverse lunghezze d’onda di radiazione ultravioletta, ciò permette di realizzare la fotolisi di alcune molecole o composti come le cloramine.
DPD
È un reagente per analisi per la determinazione del cloro. Il DPD è un acronimo di N, N-dietil-p-fenilendiammina e si tratta di un metodo di analisi in formato tavoletta che misura la concentrazione del cloro o del bromo nella piscina. Le tavolette DPD reagiscono con l’acqua che contiene cloro o bromo, mostrando una colorazione di diversa intensità di rosso, dipendendo dalla concentrazione di disinfettante presente nell’acqua. A differenza del “OTO,” l’analisi DPD consente di determinare la concentrazione di cloro residuo totale (DPD1+DPD3) e la concentrazione di cloro residuo libero (DPD1) che, con una sottrazione, ci dà anche il livello di cloro combinato ([Cloro Residuo Totale]-[Cloro Residuo Libero] = [DPD1+DPD3] -DPD1).
Durezza calcica
La durezza è la quantità di calcio e magnesio dissolti nell’acqua. La quantità ideale è da 175 a 300 ppm (CaCO3). La deficienza di calcio e magnesio in molte occasioni può essere la spia di una certa acidità dell’acqua, che può generare e produrre erosioni sulla superficie della vasca della piscina e corrosione nelle sue parti metalliche e negli accessori.
L’eccesso di calcio e magnesio sarà maggiore quanto più alcalina sarà l’acqua e quindi il suo pH sarà più alto, ciò produce acqua torbida, superfici macchiate e la formazione di scaglie. Per diminuire la durezza, basta con aggiungere un prodotto che ne riduce la durezza calcica in dosi di 150 gr per ogni 10 m3 di acqua, oppure svuotare una parte della piscina e aggiungere acqua nuova, con un contenuto di calcio basso. È consigliabile controllare e regolare la durezza dell’acqua una volta al mese.
Elettrocloratore
Strumento utilizzato nelle piscine che, quando l’acqua passa attraverso un elettrodo e gli viene applicata corrente elettrica, trasforma l’acqua salata in ipoclorito di sodio, un potente disinfettante.
Filtraggio
Consiste nella circolazione dell’acqua attraverso un mezzo poroso (filtro) per separare la materia in sospensione che provoca la torbidità. Si eliminano le particelle con una dimensione sufficiente per essere trattenute dal filtro.
Filtro
Dispositivo meccanico che ha il compito di trattenere le particelle in sospensione allo scopo di chiarificare l’acqua. È composto di materia porosa, come la sabbia, il silex, le diatomee o la cartuccia attraverso la quale si fa passare l’acqua per chiarificarla dai materiali che ha in sospensione. Esiste una grande varietà di filtri come i filtri iniettati, soffiati, laminati, bobinati, etc.
Filtro a cartuccia
Tipo di filtro specialmente indicato per piscine elevate o piccole che non sono munite di skimmer, né di bocchette di mandata. Offrono una finezza di filtrazione di 10 a 20 micron, i loro vantaggi principali sono una manutenzione minima e una facile sostituzione, il loro prezzo è molto più economico di quelli a sabbia. L’utilizzo di cartucce è una pratica molto di moda, la loro capacità di filtrazione, superiore alle necessità della piscina, ne riduce così la frequenza nella pulizia, anche se con questo metodo il consumo di acqua è molto maggiore.
Filtro a sabbia
Filtro indicato per tutti i tipi di piscine anche se più usato in quelle interrate. È il tipo di filtro più popolare sul mercato con una finezza di filtraggio di 20 a 50 micron. Il suo funzionamento è semplice: l’acqua sporca entra, tutti i rifiuti e la sporcizia rimangono bloccati nello strato superiore del filtro (composto principalmente da sabbia) ed, infine, l’acqua, che era sporca, ne esce pulita. Il difetto è che è tra i più costosi sul mercato e richiede una manutenzione più impegnativa rispetto agli altri, perché bisogna controllarne il funzionamento, al meno, due volte la settimana.
Flocculante
Prodotto chimico a base di solfato di allumina utilizzato per eliminare la materia organica che si trova in sospensione nell’acqua in forma di piccole particelle colloidali così minuscole che i filtri sono incapaci di trattenerle. La sua funzione è di aumentare le dimensioni di queste particelle colloidali in sospensione e di provocarne la decantazione sul fondodella piscina. In questo momento sarà facile toglierle con il puliscifondo, lasciando così la piscina pulita e trasparente.
Non deve mai essere usato in piscine con filtro a cartuccia perché lo colma.
Flocculazione
Processo che avviene nella chiarificazione dell’acqua della piscina e fa sì che le particelle si agglutinano in piccole masse chiamate flocculi (flocs) di modo che il loro peso specifico supera quello dell’acqua e precipitano sul fondo della vasca. È in relazione con i fenomeni di trasporto all’interno del liquido perché le particelle entrino in contatto. Ciò implica la formazione di ponti chimici tra le particelle di modo che si forma una maglia di coaguli, che sarebbe tridimensionale e porosa. Così si formerebbe, mediante la crescita di particelle coagulate, un flocculo sufficientemente grande e pesante da sedimentare.
Fosfati (PO4)
I fosfati sono i sali o gli esteri dell’acido fosforico che hanno in comune un atomo di fosforo circondato da quattro atomi di ossigeno di forma tetraedrica e che si trovano in natura. Sono composti indispensabili nella formulazione dei fertilizzanti minerali e la loro assenza limita la crescita delle piante. Di solito nel giardinaggio si utilizzano fertilizzanti ricchi di fosfato per indurre e rafforzare la fioritura. Sono dei nutrienti che si trovano dissolti nell’acqua e possono favorire la crescita delle alghe mentre se si controllano e si riducono aiuteranno a ridurne la crescita. Perciò, quando si trovano nell’acqua delle piscine, introdotti principalmente dai bagnanti o dai fertilizzanti, che vi sono sull’erba o nel giardino, favoriscono anche alla crescita delle alghe.
Indice DPD
Analisi che permette di verificare se il cloro presente nell’acqua è attivo o meno. Gli indici DPD1 determinano il cloro residuo libero. Il DPD4 (=DPD1+DPD3) è il cloro residuo totale. Gli indici analizzati più comunemente in piscine residenziali sono gli indici DPD1 e DPD3. Vedi DPD.
Indice Langelier
Metodo per effettuare il bilancio chimico e fisico dell’acqua della piscina. Misura lo stato di equilibrio dell’acqua rispetto al suo carattere incrostante o corrosivo. I fattori che dipendono da questo indice sono: il pH, la Temperatura, la durezza calcica, l’alcalinità e il Totale di Solidi Dissolti nell’acqua della piscina.
Ipoclorito di calcio
Disinfettante clorato che non ha nessun tipo di stabilizzante come nel caso del tricloro, per cui è necessario un gran consumo di prodotto se si desidera avere la piscina sempre disinfettata. Inoltre ha la tendenza ad alzare il pH ed è quindi necessario controllarlo con molta assiduità e ridurlo. Apporta ioni di calcio, il che può aumentare la durezza calcarea (non consigliato in acque dure). È utilizzato abitualmente in clorazioni shock e assicura, per il suo uso in formato di compresse o granulato, l’eliminazione dei microorganismi in modo molto efficace. L’ipoclorito di calcio in granuli conviene mescolarlo con acqua prima di dosarlo nella piscina, di solito si fa con una pompa dosatrice.
Ipoclorito di sodio
Disinfettante clorato liquido conosciuto comunemente con il nome di cloro liquido o varechina. Il suo dosaggio si realizza attraverso una pompa dosatrice, si tratta di un prodotto molto efficace anche se molto instabile, per cui bisogna avere la precauzione di mantenerlo sempre lontano da qualsiasi acido perché potrebbe reagire violentamene.
Letto vetroso
Letto filtrante composto da materiale di vetro riciclato e trattato che grazie alla sua forma angolare e non porosa non necessita tanti lavaggi come per i letti di silice.
Linea di galleggiamento
Linea di acqua che divide la superficie dell’acqua dalle pareti della vasca della piscina.
Liner
Rivestimento flessibile di PVC indicato per coprire l’interno della vasca di una piscina.
Microorganismi
Nome generico che designa gli esseri vivi organizzati, solo visibili al microscopio. Sono basicamente i protisti (batteri), alghe microscopiche, funghi, lieviti, protozoi e alcuni organismi pluricellulari non vegetali come i vermi.
Misurazione amperometrica
Misurazione elettrochimica basata sul cambio di intensità di corrente tra due elettrodi, dopo l’applicazione di un voltaggio elettrico, risultato di reazioni chimiche e proporzionale alla concentrazione misurata dall’elemento chimico da analizzare.
Misurazione fotometrica
Misurazione che incorpora una luce monocromatica (un solo colore) per la misura elettronica (fotometrica) di un parametro chimico determinato. Questa misurazione determina il cambiamento di colore di un campione di acqua dopo avergli aggiunto dei reagenti appropriati. Le misurazioni fotometriche di cloro residuo libero e del totale si realizzano con il metodo DPD.
Misurazione potenziostatica
Misurazione che determina la concentrazione di una specie chimica in una dissoluzione (nell’acqua della piscina) usando un elettrodo di riferimento (un elettrodo con un potenziale costante con il tempo e conosciuto) e un elettrodo di lavoro (un elettrodo sensibile alla specie elettroattiva).
Monopersolfato
Potente ossidante capace di eliminare contaminanti dalla piscina o dalla spa, è il comunemente conosciuto come ossigeno solido, sia in compresse che in granuli.
Multiazione
Tipo di disinfezione per la piscina molto popolare e ideale per disinteressarsi di una parte della manutenzione di unapiscina, in quanto coniuga tre azioni in una sola compressa, ma devono essere usate solo occasionalmente, in quanto il loro uso prolungato come sistema di manutenzione può provocare la colmata dei filtri a causa dell’eccesso di flocculante e destabilizzare l’equilibrio chimico dell’acqua, oltre ad apportare un eccesso di rame.
Nitrato
Il nitrato è un composto inorganico formato da un atomo di nitrogeno (N) e tre atomi di ossigeno (O); il simbolo chimico del nitrato è NO3. Livelli eccessivi di consumo di acqua potabile possono provocare metaemoglobinemia, o “lamalattia dei bambini blu”, il consumo eccessivo di nitrati implica un rischio anche per le donne in gravidanza, lattanti, persone con bassa acidità gastrica e con malattie per emoglobina anomala. Nelle piscine il problema principale è che si tratta di un nutriente per le alghe per cui bisogna controllarne i livelli.
Nitrito
È un sale formato dalla combinazione di acido nitroso con una base. I nitriti sono sali o esteri dell’acido nitroso, si formano per ossidazione biologica delle ammine e dell’ammoniaca o per riduzione del nitrato in condizioni anaerobiche. I nitriti risultano tossici per i pesci.
Nitrogeno
Elemento chimico gassoso abbondante sulla corteccia terrestre, costituisce i quattro quinti dell’aria atmosferica nella sua forma molecolare N2 ed è presente in tutti gli esseri viventi. Nella piscina si introduce nell’acqua attraverso la
pioggia o i bagnanti e spinge le alghe a riprodursi.
Ossigeno
Si tratta della forma colloquiale di denominare il permanganato (ossigeno solido) e il perossido di idrogeno o acqua ossigenata (ossigeno liquido). Il trattamento con ossigeno liquido è disinfettante ossidante e consiste nell’uso simultaneo di prodotti a base di ossigeno più un attivatore. È compatibile con altri trattamenti a base di cloro o bromo.
OTO
Metodo di analisi del livello di cloro libero nella piscina. Vedi Analisi OTO: O-TOLUIDINA.
Ozono
L’ozono è una molecola instabile con un grande potere ossidante formata da tre atomi di ossigeno (O3) che si scompone, sia nell’aria e sia dissolta in acqua, molto rapidamente, diventando ossigeno O2 e un radicale idrossilo.
L’azione ossidativa di questo radicale è veramente potente, anche se breve, in quanto i radicali si combinano immediatamente per formare O2. Il suo uso è molto generalizzato nella disinfezione dell’acqua della piscina: il principale vantaggio è quello di non lasciare residui chimici e di non provocare odori, come succede con altri disinfettanti come l’ipoclorito. L’ozono si crea direttamente “in loco” grazie a un generatore di ozono ed altri macchinari necessari. L’ozono è 10 volte più velenoso del cloro, per cui esistono speciali norme e misure di precauzione da seguire. Si usa solo seguendo un margine di dosaggio (fuori dalla piscina) e deve essere eliminato prima del ritorno in piscina (mediante filtri di carbone attivo). La concentrazione massima ammessa dell’ozono residuo libero nell’acqua della piscina, rintrodotto nella piscina, è di soli 0,05 mg/l, per cui l’ozono come unico disinfettante non è sufficiente e deve essere accompagnato da altri disinfettanti (generalmente cloro o bromo). L’ozono uccide i germi, ossida le impurità organiche (come, per es. l’urea), riduce il consumo di cloro in piscina e non lascia tracce fastidiose. Generalmente l’olfatto umano, capace di percepire concentrazioni di 1:500.000 di ozono, è il miglior strumento di misurazione. Tuttavia, l’ozono può anche essere misurato insieme al cloro mediante il metodo DPD-4 (=DPD-1 + DPD-3), se c’è del cloro residuo nell’acqua; per poter differenziare il cloro dall’ozono, si aggiunge glicina che elimina l’ozono. Si misurerà così unicamente il cloro e si otterrà l’ozono residuo libero, a partire dal calcolo della differenza tra entrambi i valori, cioè tra [cloro+ozono]-[cloro], ovvero, il risultato finale delle misurazioni [DPD4]- [DPD4+glicina].
Patogeni
Microorganismi procarioti (batteri), o eucarioti (protozoi) e virus che possono causare o propagare malattie
Perossido di idrogeno
È un composto chimico (H2O2), liquido, incolore, instabile e solubile in acqua. Si conosce comunemente con il nome di acqua ossigenata o diossidano e nelle piscine è l’”ossigeno liquido”. È un potente disinfettante, compatibile con il cloro e molto efficace nella disinfezione shock.
pH (Potenziale di idrogeno)
Il pH è una scala di misura dell’acidità o basicità dell’acqua. L’acqua il cui valore di pH è minore di 7 è acida, se è superiore, è basica. È indispensabile controllare e regolare il pH dell’acqua della piscina, se è necessario, ogni giorno.
Il valore ideale del pH deve essere sempre tra 7,2-7,6. Se il pH è troppo alto provocherà un maggior consumo di disinfettante e quindi una maggiore spesa. Anche se il pH non è regolato (>7,6) può provocare torbidità dell’acqua, incrostazioni e irritazione delle mucose.
PHMB
Nome con cui si conosce comunemente il Poli EsaMetilene Biguanide o PHMB. Si tratta di un disinfettante liquido di tipo “blando” in quanto non lascia sapore, né odore all’acqua della piscina. È indicato principalmente per piscine elevate e in quelle usate da bambini, in quanto poco aggressivo per loro. Inoltre la sua composizione non si modifica all’interno dell’acqua, non altera il pH, resiste ai raggi del sole e le temperature elevate e non irrita né occhi, né le mucose. La sua azione deve essere combinata con il perossido di idrogeno. L’utilizzo del PHMB in una piscina con cloro richiede la neutralizzazione previa del cloro. E se, al contrario, è una piscina trattata con PHMB e che si vuole trattare con cloro, sarà necessario cambiarne l’acqua completamente. È totalmente incompatibile con la maggior parte dei prodotti ossidanti, alcuni alghicidi e anche con i sistemi di filtrazione con cartuccia.
Piscina
La parola piscina proviene del latino “piscis” (=pesce) e dal greco “bere” e si utilizzava per designare dei pozzi per pesci o le fonti battesimali per i cristiani. Oggigiorno designa tutte le istallazioni in forma di recipiente colme di acqua destinata al bagno o al nuoto che si allestiscono in posti dove non esistono altri bacini di acqua naturale.
Pompa
Macchinario che dà impulso al ricircolo dell’acqua attraverso le tubature della piscina, prende l’acqua dagli skimmer e scoli o dai puliscifondo perché dopo essere passata dal filtro torni ad uscire dalle bocchette.
Pompa dosatrice di membrana
Dispositivo elettromeccanico che spinge e inietta, attraverso di un’elettrocalamita e una membrana, una sostanza chimica, come il correttore di pH, disinfettante, flocculante e alghicida nella tubazione di ritorno dell’acqua della piscina filtrata alla vasca della piscina.
Pompa dosatrice peristaltica
Dispositivo elettromeccanico che funziona secondo il principio della peristalsi, che consiste in un motore con asse centrale unito ad una serie di rulli compressori che girano in modo circolare, come se fossero una ruota, e comprimono un tubo flessibile che li circonda e da dove fluisce il liquido. Quando l’asse è in movimento, le parti del tubo compresse spostano il fluido al suo interno in avanti, per cui spinge e inietta una sostanza chimica, come il correttore di pH, disinfettante, flocculante o alghicida, nelle tubature di ritorno dell’acqua della piscina che filtrata va alla vasca della piscina. Non vi è contatto del prodotto chimico che si inietta con le parti mobili della pompa. Le pompe peristaltiche sono ideali per pompare prodotti chimici perché il fluido, essendo contenuto nel tubo, non può danneggiare la pompa. Le pompe peristaltiche, grazie alla loro semplicità, hanno un costo basso rispetto ad altre pompe, sia di fabbricazione che di manutenzione.
Portata
Volume di acqua che fluisce in un determinato luogo per unità di tempo. Unità internazionale normalizzata: m3/h.
ppm
Parti per milioni, la misura standard della concentrazione di qualsiasi sostanza chimica all’interno dell’acqua. È l’unità per misurare il contenuto di elementi in milionesime parti del peso, per volume dell’acqua. Equivalente a milligrammi per litro.
Precipitazione
Reazione chimica che separa una sostanza solida che risulta indissolubile al superare la dissoluzione: decantazione per precipitazione.
Pressione
Forza che esercita un gas, liquido o solido su un’unità di superficie di un corpo: la pressione si misura in bar o in pascal.
Puliscifondo
Apparecchio meccanico o elettromeccanico utilizzato per aspirare i sedimenti depositati sul fondo della piscina o della spa mediante il vuoto prodotto dalla pompa di suzione. Esiste il modello manuale e il modello automatico meccanico, quest’ultimo è più comodo ed efficiente, in quanto ha una maggior flessibilità per pulire angoli retti e non necessita di istallazione elettrica. Infine c’è un modello automatico elettromeccanico per cui è necessaria un’istallazione elettrica ma che grazie a un programma di pulizia predeterminato può coprire totalmente la superficie del fondo della piscina.
Pulizia del filtro
Operazione che è bene fare almeno 2 volte alla settimana nella stagione estiva. Se sono filtri plissettati o cilindrici si effettua aggiungendo dell’acqua a pressione, e se si tratta di filtri con letto filtrante si esegue mediante il controlavaggio (vedi controlavaggio), facendo circolare dell’acqua nel senso inverso al filtraggio.
Putrefazione Processo che comincia quando la piscina smette di essere disinfettata dopo l’estate e si arricchisce di alghe, insetti, foglie, ecc. che si putrefanno e danno all’acqua un aspetto ripugnante, diminuendo le sue caratteristiche organolettiche e in definitiva la sua qualità. Vedi Eutrofizzazione dell’acqua.
Quadro elettrico
Sistema elettrico che oltre ad attivare elettricamente la pompa, l’illuminazione della piscina, le attrezzature di controllo, regolazione e dosaggio nell’aggiunta di prodotti chimici, è munito di timer che agisce come elemento di sicurezza dell’installazione. Questi quadri devono essere a norma della Direttiva Bassa Tensione e Compatibilità Elettromagnetica del paese, garantendo che non vi sia nessun rischio elettrico per l’utente degli impianti.
Raccordi
I raccordi sono accessori in materiale plastico o metallico, che servono come nessi di unione indispensabili nella conduzione di fluidi a pressione con due filettature interne che normalmente sono in senso inverso, che servono per
unire tubi o altri profili cilindrici per avvitare, incollare o entrambi. Abbiamo un’ampia gamma di gomiti, ti, tubi, innesti, manicotti, terminali e allacciamenti, tutti con la massima garanzia avallata da certificazioni (AENOR, AFNOR,
Kiwa, ecc.).
SDS
Scheda dei dati di sicurezza, o in inglese Material safety data sheet (MSDS), è un documento che indica le particolarità e le proprietà di una determinata sostanza per farne un uso adeguato. Questo foglio, o scheda, contiene le istruzioni dettagliate per la manipolazione del prodotto allo scopo di ridurre gli infortuni sul lavoro e i rischi ambientali. È pensata per indicare i procedimenti ordinatamente per lavorare con le sostanze in un modo sicuro.
Sedimento
Materia che, essendo stato sospesa nell’acqua, si posa sul fondo della piscina per la sua maggior gravità, sia perché si è unita elettricamente ad altre molecole e sia perché si sono uniti all’acqua flocculanti/coagulanti.
Sequestrante
Agente chimico che permette di mantenere in soluzione i sali minerali così come il calcare solubile, evitando così che si precipitino in molecole insolubili.
Skimmer
Finestrella sulle pareti della piscina che ha lo scopo di aspirare il pelo dell’acqua per filtrarlo e trattarlo. Il suo cestello interno agisce da colino e raccoglie la sporcizia di maggiori dimensioni. Gli skimmer devono essere situati a favore del vento dominante per evitare zone di sporcizia ristagnante. Si raccomandabile di istallare, un minimo di uno skimmer per ogni 25 m2 di superficie dell’acqua. Gli skimmer raccolgono anche la sporcizia che è sulla superficie dell’acqua e non ne permettono un ritorno in piscina, in quanto l’intrappolano nel cestello.
Solfato di allumina
Conosciuto anche come allume, questo prodotto è utilizzato come coagulante/flocculante, in quanto attrae particelle in sospensione nell’acqua unendole (ideale per quando l’acqua è verdognola o torbida). Il flocculo fa che per il suo peso, tutte queste particelle si precipitino sul fondo, per essere successivamente recuperate da un puliscifondo o evacuate dallo scolo. Il solfato di allumina, in piccole quantità, può essere utilizzato come additivo in filtri a sabbia.
Troppa quantità colmerebbe il filtro.
Solidi
Si possono suddividere in solidi sedimentabili, solidi in sospensione e solidi dissolti: i solidi totali ne sono la somma.
Questi solidi, oltre a significare la presenza di corpi o sostanze estranee nella piscina, che potrebbero in qualche caso non essere raccomandabili, aumentano la torbidità dell’acqua e ne diminuiscono la sua qualità.
Soluzione Tampone
Soluzione con base di bicarbonato di sodio (soda), che aggiunto alla vostra piscina aumenterà l’alcalinità e farà aumentare la capacità ammortizzatrice della piscina, o quel che è lo stesso, la resistenza della sua piscina al cambio di pH.
Sostanza
Elemento chimico e suoi composti naturali, o ottenuti tramite qualche processo industriale, compresi gli additivi necessari per conservarne la stabilità e le impurità che inevitabilmente produce il processo, esclusi tutti i dissolventi che possono separarsi senza compromettere la stabilità della sostanza, né modificarne la composizione.
Sovrastabilizzazione
Succede quando l’acido cianurico supera i 150 mg/litro e a causa di questo eccesso di stabilizzante nell’acqua si inibirà l’azione del cloro. Si deve controllare sempre con strisce analitiche o con sistema colorimetrico. L’unica soluzione è quella di cambiare l’acqua della piscina parzialmente o totalmente.
Spa
Piccola piscina con sedili e bocchette di mandata al suo interno che muovono l’acqua. È un nome che viene dal latino “Salus per aquam” che significa “salute per mezzo dell’acqua” o, secondo un’altra versione, dalle terme minerali di una località del Belgio denominata Spa. È dotato di un macchinario depuratore, proprio e indipendente, che filtra e riscalda l’acqua a una temperatura normalmente più alta di quella di una piscina normale. Può essere munito di un sistema di illuminazione di cromoterapia e di un sistema di immissione di fragranze che dosano l’aromaterapia nell’acqua.
Stabilizzante
I disinfettanti, nella stragrande maggioranza sono stabili, e di solito, con la semplice azione del sole o della temperatura, perdono la loro efficacia o evaporano. È necessario l’uso di uno stabilizzante perché permangano il massimo tempo possibile nell’acqua. Lo stabilizzante più usato oggi è l’acido cianurico che deve mantenere un livello dai 30 ai 50 ppm. Una concentrazione troppo bassa si può risolvere con 200 gr di CTX-400 per ogni 10 m3 di acqua, aumentando la concentrazione di acido cianurico di circa 20 ppm. Se la concentrazione è troppo alta ritarderà l’efficacia del disinfettante e sarà allora necessario svuotare una parte della piscina e riempirla di nuovo di acqua non contenente acido cianurico. La concentrazione di acido cianurico non deve essere superiore a 75 ppm.
Strisce analitiche
È un sistema di misurazione sempre più richiesto, in quanto è un metodo semplice e rapido. Si tratta di una striscia che al contatto con l’acqua reagisce, cambiando il suo colore, e dipendendo dall’intensità corrisponderà a un dato valore di misurazione. La sua vita utile è minore rispetto a quella di reagenti in compresse, ma è compensata dalla semplicità dell’uso, dal rapido ottenimento di risultati di misurazione corretti e dal suo prezzo accessibile.
Superclorazione
I bagnanti entrando nella piscina vi introducono il loro grasso corporeo, sudore, lozioni e cosmetici, urea dell’orina, ecc… L’acqua si contamina e allora è necessario realizzare una superclorazione, o clorazione shock, che consiste nell’incrementare la concentrazione di cloro a 10-15 ppm. Per questo metodo bisogna applicare 10-20 volte le dosi normali di cloro alla piscina. Il prodotto più adeguato per questo intervento è il dicloro o cloro per una clorazione shock. Dopo questa applicazione non è possibile fare il bagno, bisognerà attendere che l’azione dei raggi solari faccia ritornare il cloro a livelli normali: 1-2 ppm. Questo lasso di tempo non è mai inferiore alle 24 ore. Si può eliminare l’eccesso di cloro anche aggiungendo all’acqua un neutralizzatore di cloro, in dosi di 100 per ogni 0.5 ppm di cloro che si desidera eliminare per ogni 100 m3 di acqua.
TAC (Alcalinità totale)
Contenuto in carbonati, bicarbonati e idrossidi dissolti nell’acqua che ha un effetto ammortizzatore sull’acqua e ottiene che il resto dei parametri essenziali per l’equilibrio dell’acqua non fluttui.
TDS
Totale di Solidi Disciolti. Indice di ciò che si trova disciolto nell’acqua. Un livello di TDS alto può soprassaturare l’acqua della piscina, causando qualsiasi tipo di reazione. Bisogna differenziare un TDS alto dovuto a poco rinnovo dell’acqua della piscina da un TDS alto dovuto all’installazione di elettrolisi salina che può aumentare questo valore. Basterà analizzare l’acqua di apporto della piscina per osservare le differenze nell’acqua di una piscina non trattata con elettrolisi salina.
Torbidità
Caratteristica che si riscontra quando l’acqua non è chiara dovuto alla quantità di solidi in forma di microparticelle in sospensione. È collegato al grado di trasparenza e limpidezza dell’acqua. Quando si riscontra bisogna utilizzare un flocculante e avviare la filtrazione.
Trattamenti shock o iperclorazione
Consiste nell’aggiunta di alte concentrazioni di cloro allo scopo di eliminare cloramine, alghe o microorganismipatogeni come batteri o protozoi.
Valvola a sfera
È un dispositivo meccanico che ha un congegno pensato per regolare il flusso di un fluido canalizzato e che si apre girando la leva unita alla sfera perforata, di modo che permette il passaggio del fluido quando la perforazione è in linea con l’entrata e l’uscita della valvola. Quando la valvola è chiusa il foro sarà perpendicolare all’entrata e all’uscita.
La posizione della leva di azionamento indica lo stato della valvola (aperta o chiusa). Le nostre valvole sono munite di sistema “Antiblock” che evita il blocco della sfera. Il 100% delle valvole si testano in fabbrica e la loro qualità ed affidabilità è avallata dagli organismi certificatori più esigenti a livello mondiale.
Valvola di non ritorno
Chiamata anche valvola di ritegno, valvola monoflusso o valvole “check”. Sono dispositivi che hanno come obiettivo chiudere completamente il passaggio del fluido in circolazione –sia gassoso che liquido- in un senso e lasciarlo libero nel contrario. Un esempio è l’elemento che fa parte del cestello e che chiude definitivamente le particelle filtrate nel cestello stesso impedendogli di tornare in vasca.
Valvola selettrice
Valvola il cui compito è la distribuzione dell’acqua, spinta dalla pompa al filtro o allo scarico, o la realizzazione di un controlavaggio del filtro o il ricircolo dell’acqua senza passare dal filtro oppure la chiusura del circuito.
Vasca della piscina
Struttura o recipiente che contiene acqua. Può essere di PVC o di fibra, di acciaio o di calcestruzzo proiettato con pareti dipinte o ricoperte con piastrelle a mosaico, di fibra di vetro o di liner. Nella fase di costruzione saranno allestiti tutti quegli accessori che permetteranno il buon funzionamento della piscina o il suo miglioramento estetico: gli elementi incassabili di idraulica, l’illuminazione e gli accessori per la pulizia e quelli decorativi.
Volt
Unità di misura del Voltaggio e della forza elettromotrice. Il voltaggio (chiamato anche differenza di potenziale) è l’energia di una carica elettrica, cioè il lavoro (energia) impiegato per muovere una carica elettrica da un punto ad un altro. Secondo la legge di Ohm: V (voltaggio) = I (intensità) * R (resistenza)
Wellness
Dall’inglese “benessere”. Sono così denominate le strutture dotate di tutti gli elementi termali e ludici come idroterapia, rilassamento, fitness, palestra, trattamenti medici e estetici, tutti raggruppati in uno stesso posto.
Zeoliti
Materiale di filtrazione avanzato, letto filtrante, risultato dell’attività vulcanica, che ottiene una straordinaria capacità di filtrazione, 3/5 micron, che supera i mezzi di filtrazione di piscine tradizionali a sabbia e con terra di diatomee in quanto possiede 3 meccanismi di cattura. Prima esiste un’intercettazione fisica di particelle, come accade nel metodo convenzionale a sabbia. Poi vi è una captazione di contaminanti, nell’estesa area di superficie, per assorbimento.
Infine filtra gli inquinanti chimici come l’ammoniaca grazie allo scambio di cationi.